mercoledì 20 maggio 2015

Senza vergogna

E bravo Màtteo, col bonus elettorale raccatta voti e risolve due problemi: quello di cassa e quello dell'immigrazione. Meno soldi si danno ai pensionati meno si spende e meno soldi i pensionati hanno più è facile che facciano come suggerisce la Moretti (PD): accogliere in casa gli allogeni per avere i 35 euro giornalieri che lo stato spende per loro.

E senza provare  vergogna offendono doppiamente gli anziani italiani: perché non danno loro nemmeno il dovuto e perché non li ritengono degni di essere trattati come gli estranei.
Per chi non invitato viene da noi e mai ha contribuito al benessere (poco o tanto che sia) dell'Italia lo stato spende almeno 1050 euro al mese mentre molte persone anziane, specialmente donne che con il loro lavoro (retribuito o no) vi hanno contribuito per una vita, hanno pensioni che non arrivano ai 500. Ora queste persone per avere qualche disponibilità in più dovrebbero mettere la loro casa e se stesse al servizio dei nuovi arrivati: questo è puro razzismo, a danno degli italiani.

Come mi sa di razzismo (generazionale) anche l'insistere nel dire che gli anziani "rubano" ai giovani. Se i giovani non trovano lavoro non è certo colpa degli anziani, loro il lavoro l'hanno lasciato e i giovani potrebbero sostituirli se il lavoro ci fosse.
Non è colpa degli anziani se i giovani non trovano, non cercano o non vogliono un lavoro, non è colpa degli anziani se ora servono meno persone per fare più cose, se le imprese italiane chiudono o lavorano all'estero o  se i lavoratori esteri arrivano e lavorano in Italia. E tantomeno è colpa dei pensionati "privati" se nel paese c'è e c'è stata tanta burocrazia pubblica e quindi ci sono tanti pensionati "pubblici" che, ci dicono, guadagnano mediamente il 70% in più dei "privati". La cosa non meraviglia: è più facile essere generosi a spese altrui che a spese proprie, é più facile dare aumenti immeritati (e furbetti) quando a pagare è poi il solito Pantalone.
Quelli della mia età hanno cominciato a lavorare anche a 15 anni, lavoravano 48 ore alla settimana, avevano un paio di settimane di ferie e non avevano tutte le modernità cui i giovani non possono rinunciare: non so quanti giovani italiani sarebbero disposti a fare i sacrifici fatti dai loro genitori o nonni, ma ci sono gli stranieri.
Con un po' di pazienza i pensionati attuali non ci saranno più e se le cose continueranno andar male di chi sarà mai la colpa?
Dire poi con tono accusatorio che "le pensioni sono il 30% del welfare" se non si riferisce alla sola quota assistenziale è come dire che le spese per le l'automobili private sono il 30% delle spese per il trasporto pubblico e privato: l'assistenza è a carico della collettività, la previdenza del singolo.

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