venerdì 15 agosto 2014

Naufraghi

A quanto dicono, non passa giorno senza almeno un soccorso in mare.
Naufragi possono capitare, che so, uno ogni cento, mille viaggi.
Ma se ogni viaggio è un naufragio quasi garantitito mi sa che ci vogliono prendere in giro, che approfittano della dabbenaggine dei nostri governanti. Se si parte su barche da rottamare, le si carica ben oltre quanto potrebbero portare anche se fossero in ottimo stato e si aspetta che il tempo consenta di fare quelle poche miglia per uscire dalle acque territoriali e lanciare l' S.O.S. mi sa che il naufragio è programmato, procurato, voluto.
Non so come stiano davvero le cose, ma penso che ogni giorno nei mari che circondano l'Italia ci siano almeno tanti barconi di pescatori quanti quelli che partono dall'Africa. Sarà perché non fa notizia, ma quasi mai sento di naufragio di uno di quei barconi: forse è solo perché non naufragano se non in casi eccezionali, perché non vogliono naufragare. 

Se capita un naufragio è sacrosanto dovere di chi può prestare soccorso, magari anche se il naufragio è programmato e voluto, salvo poi condannare i colpevoli e fargli pagare i costi. Credo sia buona regola chiedere a chi comanda il barcone il permesso di salire a bordo, ma sembra che queste imbarcazioni navighino senza nessuno che le guidi, senza nessun respondabile: forse è per questo che non vanno da nessuna parte. 
Il soccorso ai naufraghi può essere prestato da chiunque, anche da quei signori "venite, venite" che dispongono di natanti più o meno di lusso. E poi si riportano i naufraghi da dove sono partiti, come fanno i francesi con quei quattro africani che gli arrivano dall'Italia. Non è indispensabile la marina militare per salvare la gente dal mare, può invece servire per riportare di forza quella gente al luogo di partenza. E se questo non piace all'Europa (che non so mai cosa sia) vada l'Europa a raccoglierli e se li porti a casa sua. Se davvero vuole concedere l'asilo a chi ne ha diritto crei una zona franca in Africa e lì accetti le domande, decida quali accogliere e non ci si limiti a esaminare solo quelle di chi ha i soldi e il coraggio di affidarsi a loschi trafficanti e al buon cuore degli italiani.
A quanto ne capisco, quasi tutti i naufragandi arrivano dalla Libia, ma non fuggono dalla Libia e  se li riportiamo lì al massimo hanno speso inutilmente i loro soldi. Se pago un taxi per portarmi da Trieste a Torino e a Redipuglia il taxi ha un incidente, non credo che i soccorritori mi portino a Torino solo perché è là che voglio andare: molto più facile che mi riportino a Trieste o da quelle parti. Ma se proprio oltre al soccorso vogliamo fare i Sancristofori e portarli a destinazione, visto che dicono che quasi tutti vogliono andare in Francia o in "Europa", mettiamoli su un barcone affidabile, diamogli acqua e cibo, portiamoli direttamente a Bonifacio, lasciamoli in quella calma insenatura e vediamo cosa fanno i bravi francesi.
E dopo tanti trasporti verso nord mi aspetto vederne in senso contrario verso il luogo di partenza, magari scortati dalla marina militare: su 100000 arrivi, ci potrà essere 1% che non ha diritto di restare? e sono 1000 persone, abbastanza da riempire una nave. 

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