lunedì 17 ottobre 2011

Preferenze

Sembra che - Berlusconi e crisi a parte - il guaio maggiore dell'Italia sia la vigente legge elettorale definita "una porcata" dal suo principale autore e ribatezzata "porcellum" per via del sostituito "mattarellum", un bastardino frutto d'incrocio tra proporzionale e maggioritario attuato dal ministro Mattarella.
Non passa giorno che qualcuno non l'additi al pubblico ludibrio come la madre di tutti i mali italiani. Senatori e deputati la considerano responsabile del fatto che i parlamentari non sono eletti ma nominati: una vergogna, che però sopportano stoicamente e che non impedisce loro di rimanere in Parlamento e a volte cambiare casacca. Sono degli eroi, cosa non farebbero per il bene del paese! Si fanno schifo ma non si dimettono, in compenso sono infedeli al Principe che li ha nominati: un'ipocrita sceneggiata.
Ora la parola d'ordine è "cambiare la legge elettorale" sostiduendola con nessuno sa cosa se non che dev'essere il contrario di quello che vogliono gli avversari, ma non si sa cosa vogliono e necessita un governo ad hoc per fare un'impossibile legge elettorale perfetta o per fare quello che potrebbero fare in quattro e quattr'otto se solo sapessero cosa vogliono fare: una proposta di legge possibilmente concordata, una votazione ed è bell'e fatta, qualsiasi sia il governo.
Tutti affermano che si deve ridare ai cittadini la possibilità di scegliere i propri rappresentanti e reintrodurre la preferenza (più di una sarebbe un tacón pexo del sbrego). A me tutta questa storia sa un po' di truffa, come la storia dell'ICI che  Prodi - dicono ma non dimostrano - avrebbe abolito per i meno ricchi o come il preferire "ha governato 8 anni su 10" al parimenti vero "1 legislatura su 2". Sbaglierò, ma penso che il voto di preferenza in molti casi - sicuramente nel mio - non viene dato in piena scienza e coscienza. Solo pochi conoscono vita e miracoli di tutti i candidati; magari i militanti possono conoscere abbastanza bene quelli del loro partito, ma gli altri devono accontentarsi di quello che passa il convento, dei candidati che i partiti fanno meglio conoscere o di quello che mettono in un collegio uninominale. Se devo dare la preferenza a caso o scegliendo per data e luogo di nascita o su consiglio dell'amico dell'amico di un conoscente o in base alla foto o solo perché è l'unico che ho visto in TV tanto vale che mi attenga alle scelte altrui sperando che siano più ponderate delle mie.
Alla possibilità di esprimere una  preferenza fra persone praticamente sconosciute per eleggere qualcuno che poi fa quello che più gli aggrada "senza vincolo di mandato" e si allea con persone e partiti che mai avrei votato, preferisco di gran lunga la possibilità di scegliere fra conosciuti chi e con chi governerà. Non sceglierò un singolo parlamentare ma se sono esperto potrò scegliere la squadra più affidabile o limitarmi a scegliere chi sceglie la squadra, il più affidabile. Così quando acquisto un'auto se sono esperto scelgo quella con le migliori componenti, se non lo sono mi limito a scegliere la marca che ritengo più affidabile: se non mi soddisferà la prossima volta cambierò marca.


Wikio

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