giovedì 3 giugno 2010

Segnaletica.

Dicono che si devono pagare imposte e tasse perchè i servizi costano, ma se i servizi che costano non servono tanto varrebbe abolirli e abolire le imposte, specialmente in tempi di vacche magre. Non voglio parlare di Giustizia che quando arriva arriva tardi (fuori tempo massimo si direbbe al Giro e al Tour), tiene in carcere presunti innocenti che libera quando ne accerta la colpevolezza, è pronta alla pubblicità e lenta alle sentenze, costa nella realtà e resta un sogno. Non voglio parlare di politici sovrabbondanti, inefficienti se non "pro domo sua", sempre affamati di poltrone e prebende, prova vivente che "l'appetito vien mangiando". Mi limito alla segnaletica stradale. Abbiamo imparato a sostituire i semafori con le "rotonde": ce ne sono di belle, ampie con buona visibilità e altre troppo piccole o pensate più per favorire l'ambizione e le clientele di qualche politico che la viabilità dei cittadini, con alberi e monumenti (a volte magari belli) che impediscono la visibilità ma consentono di spendere il pubblico denaro. Dovremmo imparare ad usarle (chissà perché chi è lontano dalla rotonda si sente in diritto di entrarvi prima di chi é al suo limite, purchè lo faccia velocemente e non troppo distanziato da chi lo precede) e a farle al meglio. Non sempre prima della rotonda sono indicate le destinazione delle strade che vi confluiscono e non sempre sono logiche. Sulle strade francesi c'è l'indicazione della destinazione ultima e di volta in volta quella più vicina per ognuna delle strade che confluiscono nella rotatoria: si seguirà l'indicazione per A finchè non si trova l'indicazione per B. Sulle nostre strade, mettiamo, si trova l'indicazione per Casale, alla rotonda successiva non c'è più Casale ma c'è Torino, dove sarà Casale? Si pensa che Torino é a ovest e Casale a sud, non si prende per Torino, si gira nella rotonda, si vede l'indicazione per Vercelli e in fondo la città, si continua nella rotatoria e si prende per Torino, sperando nella buona stella: alla rotonda successiva sparisce Torino e c'è Alessandria; si sa che Casale è in quella direzione e si va fino alla prossima rotonda dove sparirà Alessandria e tornerà Casale. Più o meno così è la segnaletica sulle nostre strade comuni; non mancano poi cartelli con limiti di 30 km orari dimenticati in un cantiere chiuso da anni e altre stravaganze.

Si dirà che ora c'è il navigatore satellitare: per chi lo usa e per chi conosce la strada le indicazioni sono inutili, per gli altri sono spesso ingannevoli. Se sono inutili o inservibili tanto varebbe abolirle del tutto, ma sicuramente anche su esse qualcuno ci guadagna. E qualcun altro paga.

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